Pontremoli, Moisé

chiudi
denominazione Pontremoli, Moisé
altre denominazioni
tipologia persona
data/e
storia Moisè Pontremoli nacque a Smirne (Turchia) ii 29 settembre 1896 e visse in Egitto per oltre cinquantaquattro anni. Cittadino italiano di religione ebraica prese parte alla I° guerra mondiale rimanendo mutilato alle gambe, fondò, assumendone la Presidenza fino al 1924, l'Associazione Mutilati Italiani di Alessandria d'Egitto. Durante la ll° guerra mondiale fu internato dalle Autorità Egiziane per cinque anni (con distruzione delle sue terre) per aver rifiutato di sottoscrivere una dichiarazione contro l'Italia. Si occupò di agricoltura desertica. Con l'arrivo al potere di Nasser (novembre 1956) la sua vita cambiò bruscamente. Inizialmente il Ministro Abdel Hamid Cherif cercò di impossessarsi delle sue aziende agricole nonchè dei 400 ettari di terre (pari a 995 Feddani) in suo possesso ma non vi riuscì per la cittadinanza italiana del Pontremoli. Iniziarono cosi una serie di pesanti ritorsioni: 12 attentati, tentativi di incendiare la casa, breve incarcerazione su falsa denuncia, invii ai Tribunali Militari, occupazione delle sue terre da parte della popolazione locale al fine di creare loro un diritto di occupazione (Wada Yad), pagamento di imposte sette volte superiori a quelle effettivamente dovute. Le persecuzioni durarono otto anni. Ogni disperata richiesta di aiuto alla nostra Ambasciata rimase inelusa. Dopo le requisizioni di 795 Feddani di terra le Autorità Egiziane per poter completare l'espropiazione delle terre e dei beni di Pontremoli sostennero che questi non era cittadino italiano bensì francese allo scopo di profittare dello stato di guerra che allora (1957) esisteva contro la Francia e sequestrare i restanti suoi beni in quanto beni di un nemico. II nostro si rivolse nuovamente alle autorità diplomatiche italiane, ma l'Ambasciata, ed in particolare il Console Conte Alessandro Murari e l'Ambasciatore Giovanni Fornari nulla fecero per difenderlo. Pontremoli rimpatriò dall'Egitto il 3 marzo 1962 e da quel momento iniziò un lunga battaglia legale contro il Console, I'Ambasciatore e ogni altro funzionario dell'ambasciata responsabile di averlo abbandonato per circa 6 anni in mano ai soprusi delle autorità egiziane. Morì a Roma iI 17 maggio 1969.
${lists.get($solrDoc.eaccpf_cpfDescription_description_places_place_descriptiveNote_p_string_multi,0)}
funzioni, occupazioni, attività