Attività dell'UCII dal 1925 al 1933 |
contesto gerarchico |
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livello di descrizione | fondo |
identificativo logico | |
Titolo | Fondo AUCII fino al 1933 |
data | 1923 - 1934 |
consistenza |
busta 48
registri 6 fascicoli 186 |
soggetto produttore : ente | |
soggetto produttore : persona | |
soggetto produttore : famiglia | |
storia istituzionale/amministrativa, nota biografica | Il fondo relativo all'attività dell'UCII fino al 1933 si può considerare il cuore dell'archivio storico dell'UCEI, giacché racchiude tutta la documentazione riguardante la riorganizzazione giuridica dell'ebraismo in Italia nel 1930 e quindi la costituzione dell'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane quale ente nazionale rappresentante del nucleo ebraico, nonché quale soggetto giuridico produttore dell'archivio. Prima della legge del 1930 la condizione giuridica dell'ebraismo italiano risentiva fortemente della frammentazione geo-politica dell'Italia pre-unitaria; tuttavia, malgrado il successo risorgimentale, che segnò l'integrazione nazionale del nucleo ebraico, soltanto nel 1909, con il Convegno di Milano, fu espressa organicamente l'esigenza di una regolamentazione legislativa a livello nazionale. Ma l'organismo che fu istituito, il Consorzio delle Comunità israelitiche Italiane, risentiva ancora fortemente della sua natura essenzialmente privatistica, incapace pertanto di far fronte alle singole autonomie comunitarie. Dal lavoro di riordinamento è emersa tutta la complessa fase di preparazione della nuova legge del 1930 e di riorganizzazione giuridica dell'ebraismo italiano. Angelo Sacerdoti, Rabbino Maggiore della Comunità di Roma, per primo espresse l'esigenza di superare l'innegabile debolezza giuridica caratterizzante il Consorzio, attraverso l'istituzione di un ente di natura necessaria, provvisto di autonomia propria in un sistema accentratore delle singole realtà comunitarie. Nel febbraio 1927 il Comitato del Consorzio nominava una "commissione di studio", che alla fine di luglio presentava un disegno di legge in cui veniva accettata l'idea di una legislazione unificata, che inquadrasse le comunità come persone giuridiche di diritto pubblico, in un contesto più generale di riorganizzazione del Consorzio, sottolineando inoltre la necessita di far coincidere interessi propri dello Stato con interessi prettamente ebraici. Questo progetto dunque aprì ufficialmente il dibattito con il governo, che nel marzo 1929 nominava una "commissione ministeriale" di cui facevano parte anche tre eminenti protagonisti dell'ebraismo italiano: Mario Falco, Angelo Sacerdoti, Angelo Sereni. Nell'ottobre 1929 la "commissione Berio" presento dunque il progetto per la redazione del D.L. 30 ottobre 1930 n.1731, che insieme alle disposizioni di legge del 24 Settembre 1931 n. 1279 e del 19 Novembre 1931 n. 1561 costituì la nuova legislazione comunitaria. Con la nuova legge la Comunità veniva definita come ente di diritto pubblico cioè, per dirla con Attilio Milano, "corporazione necessaria a base territoriale", alla quale spettava il compito di tutelare i particolarismi locali e di curare l'istruzione e l'educazione religiosa e culturale comunitaria. ll Rabbino Capo aveva per la prima volta competenze e autorità specifiche ed esclusive sulla ritualistica ed il culto, laddove il Presidente aveva potere decisionale in materia amministrativa. Alla Comunità spettava inoltre il diritto di tassare gli iscritti in proporzione al reddito e secondo i criteri di appartenenza precisati dalla legge. Vennero istituiti due nuovi organismi a livello nazionale l'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane e la Consulta Rabbinica. L'Unione curava gli interessi nazionali del nucleo ebraico, svolgendo un ruolo rappresentativo presso il governo ed imponendo a ciascuna comunità un contributo in base al reddito complessivo dei suoi contribuenti; l'ente era organizzato con un Consiglio, una Giunta, un Presidente ed un Segretario. La Consulta Rabbinica infine, avrebbe operato accanto all'Unione con funzioni di vigilanza e potere decisionale su tutto quanto concerneva la religione ed il culto. |
storia archivistica | L'archivio dell'Unione delle Comunità israelitiche italiane (d'ora innanzi Ucii) è costituito da quattro partizioni, decise dall'ente stesso su base cronologica, i cui estremi vanno dal 1909 al 1965, e precisamente: "Attività del Consorzio fino al 1924";"Attività dell'Ucii fino al 1933", "Attività dell'Ucii dal 1934", e "Attività dell'Ucii dal 1948". Per molti anni l'intero archivio è stato raccolto in uno stanzino, presso gli uffici dell'Unione delle Comunità ebraiche Italiane (d'ora in poi Ucei); si trattava di un locale del tutto inadatto alla conservazione di questo materiale, che prima del nostro intervento veniva aperto alla consultazione senza particolari controlli. Si tratta di materiale di importanza notevole per chi voglia ricostruire una parte della storia d'Italia, soprattutto durante gli anni Venti e Trenta. Parte della documentazione è andata dispersa, come stanno ad attestare i fascicoli vuoti incontrati nel corso del lavoro di riordinamento, anche per i noti motivi legati all'occupazione nazista di Roma. L'archivio è stato "dichiarato di notevole interesse storico" dalla Sovrintendenza ai Beni Archivistici del Lazio in due momenti diversi: il 6 ottobre 1990 per la documentazione relativa agli anni 1911-1930 e il 28 gennaio 1999 per la documentazione dal 1931 in poi. La documentazione fino al 1933 è stata riordinata grazie ad un contributo ex L. 253/86 del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, sotto la supervisione della dott.ssa Giovanna Lentini della Sovrintendenza ai Beni Archivistici del Lazio. L'intero archivio è stato trasferito presso il Centro Bibliografico dell'Ucei (sito in Lungotevere Sanzio, 5) nel 1993, in appositi locali ed armadi, garantendone cosi la tutela, la conservazione e soprattutto la corretta consultazione da parte degli studiosi. L'inventario è stato redatto nel settembre 1994 e aggiornato nel 2012-2013. |
ambiti e contenuto | |
criteri di ordinamento | Per il riordinamento è stato adottato il consueto "metodo storico", utilizzando come base di partenza vecchie e incomplete "chiavi" di archivio; da un loro confronto sono state costituite delle serie archivistiche omogenee. Inoltre i fascicoli sono stati organizzati in sottofascicoli (s.f. ne è la sigla) per ottenere un inventario più analitico e per fornire agli utenti il maggior numero di informazioni possibile. Nel compilare questo inventario abbiamo tenuto conto delle precedenti segnature archivistiche, prevedendo per la busta e per il fascicolo sia l'attuale ordinamento (contrassegnato da A) che il vecchio ordinamento (contrassegnato da V). Il fondo riordinato è costituito da 48 buste, organizzate in 186 fascicoli, e 6 registri, i cui estremi cronologici vanno dal marzo 1923 al gennaio 1934 Nel 2012-2014 e' stata reinserita documentazione ritrovata nei locali dell'Unione, in un momento successivo al riordinamento del 1994. Si tratta, in particolare di: - corrispondenza 1929-1931 dell'avvocato Guido De Angelis, segretario del Consorzio quindi vice commissario e consigliere dell'Unione, inserita in b. 2, fascicoli "Corrispondenza Comitato 1929", "Corrispondenza Comitato 1930" e "Corrispondenza Comitato 1931"; - carte De Felice (1), ovverosia una busta di materiale documentario vario relativo, in particolar modo, alle Comunità ebraiche di Tripoli e Bengasi, utilizzata dal prof. Renzo De Felice per le sue pubblicazioni (2) ; - carte relative all'American Jewish Congress, inserite in b. 45 f. "Enti Ebraici dell'Estero"; - 4 lettere di Dante Lattes a Angelo Orvieto (1930 - 1933)(3) , inserite in b.47, fasc. 174 "Ebrei Italiani", sf. "Orvieto Angelo"; - 3 registri di protocollo e 3 registri contabili aggiunti a fine inventario. Si segnala infine la presenza di 3 buste di mandati di pagamento dell'Ucii, 1 busta di mandati di pagamento del Cri e 11 buste di giornali e ritagli di stampa, separate dall'archivio e non inserite nell'inventario. (1) Nel 2004 nei depositi dell'Ucei, in un momento successivo al riordinamento e alla stesura degli inventari "Attività del Consorzio delle Comunità israelitiche italiane fino al 1924" (ottobre 1997), "Attività dell'Unione delle comunità israelitiche italiane fino al 1933" (settembre 1994) e "Attività dell'Unione delle comunità israelitiche italiane dal 1934" (luglio 2004), sono state ritrovate 6 buste di documentazione afferente alle suddette partizioni (anni 1911-1949). Tale documentazione è stata quindi reinserita nelle rispettive sedi di appartenenza. (2) Ci si riferisce a:"Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo", Torino: Einaudi 1962; "Ebrei in un paese arabo. Gli ebrei nella Libia contemporanea tra colonialismo, nazionalismo arabo e sionismo (1835-1970)", Bologna: Il Mulino, 1978. (3)Tre lettere sono scritte su carta intestata "La Rassegna mensile di Israel", due del 1930 (25 giugno e 29 dicembre) e una del 1931 (25 marzo); la quarta lettera è datata 18 agosto 1933. |
modalità di acquisizione | |
Note | A cura di Filomena Del Regno, settembre 1994. Aggiornamento di Angelina Procaccia, 2014. |
informazioni redazionali | |
allegato |