Attività dell'UCEI dal 1987 al 1990

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contesto gerarchico
livello di descrizione fondo
identificativo logico 1
Titolo Attività dell'Unione delle comunità ebraiche italiane dal 1987 al 1990
data
consistenza buste 68
fascicoli 375
soggetto produttore : ente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - UCEI
soggetto produttore : persona
soggetto produttore : famiglia
storia istituzionale/amministrativa, nota biografica La consiliatura 1987 - 1990 costituisce un momento di cesura importante per l'Unione delle comunità israelitiche che dall'88 in poi assumono la denominazione di Unione delle comunità ebraiche. Il 27 febbraio del 1987 infatti lo stato italiano e l'Unione delle Comunità firmavano il documento d'Intesa che regolava i rapporti fra i due attori contraenti, dando seguito dopo trent'anni ai principi stabiliti dall'articolo 8 della Costituzione in riferimento appunto ai rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose. L'intesa, firmata nel corso di una cerimonia ufficiale a Palazzo Chigi dalla Presidente dell'Unione Tullia Zevi e dal Presidente del consiglio Bettino Craxi, rappresentava un momento di svolta nei rapporti fra lo stato italiano e la realtà ebraica. Essa era il frutto della negoziazione e della mediazione durata diversi anni, fra la commissione governativa presieduta dal giurista Margiotta Broglio sotto l'egida del sottosegretario a Palazzo Chigi Giuliano Amato, e la Commissione composta dai rappresentanti dell'Unione e guidata dai giuristi Guido Fubini, Vittorio Ottolenghi, Giorgio Sacerdoti e Dario Tedeschi. L'intesa, recepita poi sul piano normativo con l'approvazione della legge 101/89 che sostituiva la vecchia legge Falco del 1930, portava ad un pieno riconoscimento della libertà individuale degli ebrei di praticare la propria religione rappresentando in tal modo anche il viatico per sigillare la piena integrazione dell'ebraismo nella società italiana. Tramite il documento lo Stato sanciva il diritto degli ebrei all'osservanza del riposo sabbatico e delle festività religiose ebraiche, garantendo il libero esercizio del magistero per i ministri di culto, l'assistenza spirituale a militari, ricoverati, detenuti di religione ebraica. Garantiva inoltre il diritto agli alunni delle scuole pubbliche di non avvalersi di insegnamenti religiosi e, al contempo, il diritto per le comunità, le associazioni e gli enti ebraici di istituire liberamente scuole di ogni ordine e grado, assicurando, nell'ambito della parità, la libertà di insegnamento, e, per gli studenti, un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole pubbliche. Sempre lo stato riconosceva la laurea rabbinica, il diploma di cultura ebraica rilasciato dalle scuole rabbiniche approvate dall'Unione, e anche gli effetti civili ai matrimoni celebrati in Italia secondo il rito ebraico. In più venivano previste specifiche disposizioni a tutela degli edifici destinati all'esercizio pubblico del culto ebraico, la concessione in uso di aree cimiteriali da adibire alla sepoltura dei defunti ebrei, la collaborazione fra lo Stato, L'Unione e le Comunità per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ebraici. L'Intesa inoltre riconosceva la funzione istituzionale delle singole comunità ebraiche in sede locale e a livello centrale dell'Unione che mantenendo la propria personalità giuridica assumeva la denominazione di Unione delle Comunità ebraiche italiane. (art 18 dell'Intesa - art 19 legge 101/89). Il testo sanciva infatti il ruolo dell'Unione quale ente rappresentativo della confessione ebraica nei rapporti con lo Stato e per le materie di interesse generale dell'ebraismo. Alla stessa Unione competevano la cura e la tutela degli interessi religiosi degli ebrei in Italia, la promozione e la conservazione delle tradizioni e dei beni culturali ebraici, il coordinamento e l'integrazione dell'attività delle singole comunità, il mantenimento dei contatti con l'attività e gli enti ebraici degli altri paesi. Le disposizioni dell'Intesa furono recepite con l'approvazione del nuovo statuto dell'ebraismo italiano da parte del Congresso straordinario convocato a dicembre 1987, con l'iscrizione agli effetti civili, dell'Unione e delle comunità nel registro delle persone giuridiche e infine sul piano normativo con l'approvazione della legge 8 marzo 1989 n 101 rubricata come "Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione delle Comunità ebraiche italiane."
storia archivistica
ambiti e contenuto Il fondo comprendente le carte relative alla consiliatura UCEI 1987 - 1990 si articola in 10 serie: 1 (struttura), 2 (Patrimonio e contabilità), 3 (Comunità ebraiche, istituzioni comunitarie e aggregate), 4 (Istituzioni ebraiche, stampa ebraica), 5 (Cultura, insegnamento, feste e tradizioni ebraiche), 6 (leggi e decreti), 7 (Popolazione ebraica: consistenza, storia e memoria), 8 (rapporti con istituzioni, media Israele, altre religioni), 9 (Rapporti internazionali con l'ebraismo della diaspora), 0 (varie). Preponderante nella documentazione il carteggio di carattere amministrativo in relazione sia alla gestione ordinaria degli organi interni all'Unione sia ai rapporti dell'Unione stessa verso l'esterno, comunità ebraiche, enti, fondazioni, e istituzioni rappresentative dell'ebraismo a livello nazionale e internazionale, organi di amministrazione centrale e periferica dello stato italiano. In relazione al carteggio si segnala la presenza di numerosi allegati: estratti di verbali, relazioni, interventi, rapporti, promemoria e resoconti, documentazione contabile (bilanci di previsione e consuntivi), atti giudiziari in copia, atti parlamentari, documentazione relativa alla gestione delle eredità. Abbondano per altro nelle carte di questi anni i riferimenti all'Intesa e alla relativa legge di applicazione, così come all'approvazione del nuovo statuto dell'ebraismo italiano. In tal senso carteggio in merito all'attuazione della normativa, (Cfr i fascicoli relativi a religione nelle scuole, rabbinato nelle carceri, festività, rituali ebraici), atti preparatori, bozze, allegati documentari trasmessi alla Commissione giuridica permettono un focus sul dibattito scaturito intorno a questi temi così come sulle modalità di riorganizzazione sul piano statutario e fiscale messe in atto dall'Unione. Non mancano poi riferimenti ai rapporti con media e società italiana (si vedano ad esempio i fascicoli sull'antisemitismo) e alla politica internazionale (si veda il carteggio dedicato all'Intifada palestinese anche in relazione al dibattito politico italiano e alle reazioni sulla stampa).
criteri di ordinamento Il Fondo Ucei 1987 - 1990 è composto complessivamente da 68 buste della tipologia raccoglitore ad anelli (64 di colore verde + 4 buste aggiuntive di colore rosso contenenti verbali e audiocassette) e 375 fascicoli. La documentazione è pervenuta in maniera ordinata, unitamente allo strumento di corredo, un repertorio di fascicoli (pervenuto in formato digitale. xls) che riportava titolo ed estremi cronologici delle singole unità archivistiche. Tale unità, non numerate e non ordinate cronologicamente erano ripartite logicamente sulla base di un quadro di classificazione in uso almeno dalla metà degli anni 60 ma la cui impalcatura sostanziale, salvo opportuni aggiustamenti in base all'attività pratica degli uffici, risale alla metà degli anni 30. Il titolario applicato per l'organizzazione logica dei documenti originariamente accumulati dall'Unione negli anni 87 - 90 è composto da 10 serie numeriche articolate a loro volta in sotto serie a loro volta divisibili in ulteriori sotto articolazioni. Il numero della sotto serie era apposto sulla singola unità di conservazione. Una volta controllati/rettificati gli estremi cronologici (la documentazione interna al fascicolo va dal documento più recente al documento più antico), ampliata la schedatura in riferimento al contenuto, si è passati a riordinare cronologicamente (o in alcuni casi in ordine alfabetico, Cfr sottoserie membri del consiglio, rapporti con le Comunità, consiglio) le singole unità archivistiche. Contestualmente, sulla base della partizione originaria si è proceduto alla creazione dell'albero tramite la piattaforma di gestione documentale X dams in uso presso le comunità ebraiche e alla numerazione virtuale e fisica delle singole buste e unità archivistiche. Le unità di conservazione hanno un numero di corda progressivo, mentre i fascicoli ripartono da 1 per ogni sotto serie, salvo nei casi in cui sono state create ulteriori partizioni (411 Dac, 411 Cri, 350 Centro bibliografico, 350 salvaguardia del patrimonio culturale ebraico, 421 Rassegna mensile d'Israel e 42 stampa ebraica).
modalità di acquisizione
Note Il Fondo si compone di 64 buste di colore verde con intestazione UCEI 1987 - 1990, 3 ulteriori buste rosse denominate 1/F - 2/F - 3/F ,1 busta I°.
informazioni redazionali
allegato
struttura gerarchica